Ansia e attacchi di panico

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Piuttosto frequenti oggigiorno, ansia e attacchi di panico sono due tra le tante manifestazioni di stress psico-fisico.

A seguito dell’esposizione a un eccesso di richieste, l’individuo inizia a vivere una condizione di disagio. Questo disagio si manifesta in modi diversi, a seconda:

  • dell’individuo, della sua età anagrafica, del suo stato di salute pregresso;
  • della natura dei fattori di rischio da stress a cui è stato esposto;
  • del periodo di esposizione a tali fattori di rischio;
  • della presenza di sostegno emotivo su cui la persona può fare affidamento ecc.

L’ansia

L’ansia (come lo stress) di per sé, non è una patologia, ma è un fenomeno fisiologico, un meccanismo utile all’adattamento e alla sopravvivenza, perché consente di riconoscere facilmente un pericolo e permette di mobilitare le risorse appropriate per fronteggiare la situazione.

L’ansia, quindi, ci prepara mentalmente e fisicamente a fronteggiare un evento che genera in noi sensazioni di timore e preoccupazione: essa è pertanto una sorta di campanello d’allarme che ci attiva e ci permette di concentrarci per superare un ostacolo, come un esame, un’interrogazione, un colloquio.

Tuttavia, quando l’ansia è eccessiva e cronica, essa genera continue sensazioni fisiche e mentali molto pesanti da sostenere. In questo caso, l’ansia diviene ingestibile e può assumere connotati patologici.

Gli attacchi di panico

Un attacco di panico è una manifestazione d’ansia estremamente intensa, breve e transitoria. Un tempo chiamato “crisi d’angoscia”, è un periodo ben delimitato di intensa apprensione, paura o terrore, in cui l’ansia perde la sua funzione primaria, quella che appunto ci aiuta a sopravvivere di fronte ad un problema.Mentre il disturbo d’ansia è incentrato sugli elementi cognitivi –come timore e preoccupazione eccessivi, angoscia di non farcela-, l’attacco di panico comporta rilevanti manifestazioni fisiche. Si possono evidenziare segnali differenti da persona a persona, come tachicardia, brividi o tremori, dolori al petto, disturbi addominali, depersonalizzazione, paura di perdere il controllo, di svenire o di morire.

Entrambi portano spesso la persona ad evitare tutti quei pensieri e tutti quei contesti di vita che ritiene essere la causa delle proprie problematiche:
ad esempio, un paziente che abbiamo conosciuto ha iniziato improvvisamente a voler evitare di viaggiare in treno per recarsi al lavoro, in quanto gli era capitato più volte di sentirsi improvvisamente svenire e voleva evitare ad ogni costo questo mezzo di trasporto.
L’attacco di panico può scaturire a causa della situazione che si sta vivendo oppure può essere provocato da una fonte non del tutto comprensibile, come nel caso appena citato, tale per cui gli attacchi giungono alla persona in maniera completamente inaspettata.

È spesso utile chiedere una consulenza ad un esperto che sia in grado di proporre alla persona strumenti e capacità adeguati per affrontare le violente manifestazioni su cui altrimenti non avrebbe alcun controllo.

Non possiamo evitare per sempre un luogo, un mezzo di trasporto o una situazione! La persona cui abbiamo fatto accenno poco sopra non poteva recarsi al lavoro in altro modo se non con il treno: quindi doveva per forza affrontare la paura di svenire improvvisamente, doveva ritrovare un certo controllo su di sé.

A Educando si impara che lavorare su se stessi ed ascoltare le proprie sensazioni psicofisiologiche consentono di sviluppare maggiori competenze, così da auto-aiutarci quando affrontiamo quelle situazioni che evitiamo o che consideriamo temibili fonti di ansia.

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