Che cosa è la comunicazione?
La comunicazione è un processo che consente di trasmettere informazioni tra due o più persone.
L’essere umano da sempre è abituato a comunicare infatti egli comunica attraverso tre canali di linguaggio: verbale (parole), non verbale (gesti, espressioni facciali) e paraverbale ovvero fa riferimento al modo in cui una parola viene detta (tono, timbro, ritmo e volume della voce).
Paul Watzlawick scrisse: “L’impossibilità di non-comunicare rende comunicative tutte le situazioni impersonali che coinvolgono due o più persone.”
La comunicazione può essere efficace o inefficace.
Per avere una buona comunicazione può essere d’aiuto seguire cinque strumenti psicologici:
- Ascolto attivo: passare in modo consapevole dalla dimensione del sentire alla dimensione dell’ascoltare;
- Assertività: capacità di esprimere le proprie opinioni nel pieno rispetto degli altri, affermando sé stessi a livello sociale.
- Empatia: capacità di entrare in profonda connessione con le altre persone ovvero “mettersi nei panni degli altri”;
- Domande: porre domande giuste nel momento giusto che ci permettono di entrare ancora più in connessione con le persone con cui stiamo interagendo;
- Feedback: il feedback di ritorno è d’aiuto per poter rafforzare, modificare o confermare un atteggiamento/comportamento dell’interlocutore, per migliorare la qualità complessiva della comunicazione. Il risultato di una comunicazione efficace è capire se l’altra persona ha recepito il nostro messaggio;
La comunicazione efficace in ambito famigliare
La famiglia è il primo nucleo, nel quale il ragazzo cresce e forma la sua persona e per tale motivo è fondamentale che ci sia una buona comunicazione.
Nel periodo di crescita del ragazzo è possibile che nascano
dei conflitti con i genitori, soprattutto nella fase di
sviluppo/adolescenziale, dovuti alle diverse esigenze ed opinioni tra i membri
della famiglia.
La difficoltà comunicativa dei genitori potrebbe portare il ragazzo ad
allontanarsi dal nucleo famigliare inquanto poco accogliente.
Spesso, questo è proprio il motivo fondamentale che porta i genitori a rivolgersi a degli esperti per trovare delle strategie di risoluzione.
Per rendere efficace una comunicazione potrebbe essere d’aiuto seguire i cinque strumenti psicologici fondamentali detti in precedenza.
Quindi il genitore dovrebbe ascoltare in maniera attiva il figlio ovvero non solo sentire ma ascoltare e andare oltre le parole che ci vengono dette, guardare anche i segnali non verbali (gesti, espressioni facciali, posture). Oltre ad ascoltare è necessario che si impari ad esprimere il proprio pensiero su un argomento in maniera rispettosa. Non bisogna attaccare e sovrastare il proprio figlio ma è necessario farlo ragionare sul perché del nostro pensiero e parere e trattarlo da “adulto”. Facendo così riusciamo a realizzare e mettere in pratica anche gli altri tre strumenti mancanti che sono l’empatia, quindi riuscire a immedesimarsi nei panni l’uno dell’altro (il figlio in quello dei genitori e viceversa); porre domande giuste per capire meglio il perché di un determinato argomento o parere e come si sente l’altro. Ultimo strumento, ma non meno importante, è il feedback ovvero la risposta dell’altro grazie al quale posso capire se il soggetto (figlio) ha recepito il messaggio che volevamo trasmettergli.
In conclusione
La comunicazione è alla base dei rapporti tra persone da
sempre, in qualsiasi contesto nel quale ci troviamo e per tale motivo è
necessario mantenere ed avere una comunicazione chiara ed efficace.
Questo diventa fondamentale nel contesto famigliare, nel quale si sviluppa gran
parte della personalità del soggetto, pertanto avere un buon rapporto e una
buona comunicazione con il proprio figlio, permette ad esso di avere meno
stress e sapere di avere un appoggio nei momenti di difficoltà.